Si,
bon, non mi vedeva nessuno eh..
Avrò
scritto nella mia mente una cinquantina di volte questo post mentre mettevo
alla prova quadricipiti, polpacci e polmoni.. ma come sempre quello che rimane
dopo due giorni è un groviglio di pensieri da sbrogliare e selezionare.. e
quella sensazione di benessere che ti fa dire...ancora!
L'ultima
volta che andai in montagna con lo stesso spirito, zaino in spalla ed il
minimo indispensabile con l’intento di provare qualcosa di diverso dal solito,
fu esattamente 6 anni fa... grazie a quell'uscita capii che la corsa in
quell'ambiente non faceva solamente sudare..soffrire..arrancare..sputar
pallini, ma dava molto di più..ognuno apprezza a modo suo la montagna e le
sensazioni che fa scatenare dentro.
Su chi poi debba ringraziare per avermi fatto alzare il culo.. beh, questa è un'altra storia.
Non
pensate all'equazione MONTAGNA=FATICA ...andare in montagna è per tutti e per
tutti i livelli di preparazione..
Giusto per capire, sabato avrei potuto allo stesso modo arrivare comodo comodo ad un parcheggio, farmi 40 minuti di camminata e giungere ad esempio a Malga Pramosio con giusto giusto quel leggero languorino per gustare un buon piatto di gnocchi e magari più tardi una passeggiata digestiva fino al laghetto dove mi sarei riposato.
Giusto per capire, sabato avrei potuto allo stesso modo arrivare comodo comodo ad un parcheggio, farmi 40 minuti di camminata e giungere ad esempio a Malga Pramosio con giusto giusto quel leggero languorino per gustare un buon piatto di gnocchi e magari più tardi una passeggiata digestiva fino al laghetto dove mi sarei riposato.
Ma
sabato son partito con altre intenzioni!
Come
al solito, se non si frequenta molto la montagna… si va un po’ sul banale.. sul
conosciuto. Ho scelto quindi un classico percorso..non pensando né al tempo di
percorrenza né al dislivello.. mi bastava che fosse “fattibile”.
E
allora Coglians sia!!! Stavolta però non dal Rif. Tolazzi da Collina, ma partendo
dal P.sso di M. Croce Carnico (1360 m slm), qualche km dopo Paluzza, regno dei
motociclisti trasfrontalieri.
In
tutto un dislivello positivo di 2780 – 1360 = 1420 m … vabbé, mi par bene e
nello stato in cui mi trovo è anche troppo!
Beh,
si parte allora. Il sentiero da prendere è il CAI 146 fin quasi al rifugio
Marinelli (2120 m slm) per cui non si sbaglia. Il percorso è tutto in leggera salita con
qualche tratto pianeggiante. Ritmo buono, passo rapido e gamba apposto, il
tutto forse dettato un po’ dall’entusiasmo.
L’unico
punto un po’ particolare di questo pezzo è “la scaletta”… un passaggio tutto
sommato molto scenografico in cui bisogna calarsi, tenendosi a cavi metallici e
sfruttando due piccoli gradini in legno, in una grande fessura raggiungendo la
base per poi proseguire sempre sul sentiero CAI 146.
"La Scaletta" - in discesa |
un "punto luce" a fianco della scaletta |
"La scaletta" - In quel buco si sale/scende |
Dopo
una quarantina di minuti (per i camminatori), si giunge ad uno spiazzo con dei
laghetti e da qui ancora 10 minuti per il rifugio.
Dopo
tanto tempo eccolo di nuovo, il Rif. Marinelli! Restaurato ormai diversi anni
fa, ma fa sempre la sua figura. La sosta è d’obbligo e mi concedo un caffè che
quasi rimango male a pagarlo solo 1 euro!
Son
solo le 9.40…c’ho impiegato praticamente 1h 30’ per arrivare lì. Sono in acqua
e il ritmo veloce mi ha fatto sudare parecchio e dico la verità, mi son fermato
due volte “a respirare”…le prime volte l’entusiasmo frega quasi sempre…
Rifugio Marinelli - 2120 m slm |
L’obiettivo
non è il rifugio, ma 660 m più in alto.
E
allora via! Il nuovo numero da seguire è il sentiero CAI 143. L’ambiente cambia
subito, sono avvolto nelle nuvole (o nebbia) e non si vede nessun panorama, ma
so che in cima sarà uno spettacolo!
E
fortuna che non c’è il sole!! Il ghiaione è ogni volta impietoso…ma cerco di
andar su facile facile e mi trovo in poco tempo sulla sella prima dell’ultimo
tratto roccioso.
Inizio del malefico ghiaione. Il sole arriverà... |
Ultimo sforzo prima delle rocce finali |
Lungo il percorso trovo molti camminatori… quasi tutti tedeschi/austriaci!!!
E gli italiani mangiapastapizzaemandolino?? Beh, quelli son al mare! Neanche
star a pensarci… vabbé…
L’ultimo
pezzo è divertentissimo… una mezza arrampicata facilissima tra rocce e molto
ben protetto.
A 50
m dalla cima intravedo la mitica campana di pueril memoria e quasi a farlo
apposta, a 20 m sento un principio di crampo al quadricipite destro… noooo
schifosooo… quasi zoppicando arrivo..un po’ anche ridendo per la coincidenza
del dolore con il giungere in cima…
2780
m slm …ore 11.40 … uno spettacolo… non dico altro, le foto parlano da sole.
La vallata sul versante austriaco |
La vallata sul versante austriaco |
L'arrivo della ferrata della parete nord del Coglians |
In cima. Ultimo piano... just for angels |
In/LA cima del Coglians |
Uno scorcio della campana sulla cima del Coglians |
Dopo
aver degustato tre biscotti, due succhi in brick e due pomodori (insomma grande
abbuffata!!)… pasciuto dell’ambiente paradisiaco… ascoltato un gruppo di
improvvisati cantori… asciugatomi al sole… si torna giù!
VIDEO: non potevo non filmare... la canzone è azzeccatissima!!
VIDEO: in cima... lo spettacolo... e i discorsoni..ahahah
Il rientro è divertente… il ghiaione, sarà bastardello in salita.. ma in discesa un bambino non si divertirebbe di più… beh, qualche scivolone l’ho fatto… ma ci sta!
In
poco mi ritrovo di nuovo al rif. Marinelli dove affido una macchina fotografica
trovata sul percorso e mi bevo, assetato, una Coca-Cola.. ooooh… scusate..non lo
faccio più!
Ripercorro
il sentiero CAI 146 al contrario. Avrete notato anche voi… ma non ti rendi
conto di quanto sei salito se non quando affronti la discesa… il single track è
entusiasmante… mai troppo ripido…consente di correre, saltare, schivare sassi e
rami! Diventa un bel gioco dove sei solo tu e ciò che ti offre la montagna.
Tattatataaaata tattatataaataa
tattatattaaaaaaaaa [trad. “Cavalcata delle Valchirie”] … un pezzo me lo
son goduto così…chi era in spiaggia a respirare vapori di crema ed olio
abbronzante, di pelle bruciacchiata, calli arrosti e sudore stantio… beh..non
può capire! ahahahh
Poi
ti trovi persone che appena devono arrivare al rifugio e, classica domanda che
fanno con una chiara speranza negli occhi… “Quanto manca????” … e tu li guardi,
li vedi quasi che ti pregano di mentire… poi spieghi loro che non manca poi
molto… hihihi..
Infine,
la mia tabella di marcia!
8.10
P.sso di M. Croce Carnico
9.40
arrivo Rif. Marinelli – (tempo impiegato: 1h 30’)
9.56
partenza da Rif. Marinelli
11.23
arrivo M. Coglians – (tempo impiegato: 1h 27’)
12.03
partenza da M. Coglians
12.49
arrivo Rif. Marinelli – (tempo impiegato: 46’)
13.14
partenza da Rif. Marinelli
14.14
arrivo P.sso di M. Croce Carnico – (tempo impiegato: 1h)
17.00 spiaggia!!!!! :-(
Prossima volta mi porti con te? Io il Coglians non l'ho mai trekkato ma l'anno scorso ho fatto il passo di Monte Croce per andare in Austria con la mia 500: era il 2 di agosto, c'erano 35° e non potevo tenere accesa l'aria condizionata perchè la macchina non ce la faceva a fare la salita. sono arrivata in cima alla salita sudata come se l'avessi fatta tutta a piedi... Vale lo stesso?
RispondiEliminaSi, vale lo stesso, ma solo se i pneumatici sono in Vibram!
EliminaIn caso contrario si dovrà organizzare una gita collettiva. Certo che fare il Coglians... beh, innanzitutto bisogna arrivarci sotto.. ci sono comunque altri percorsi più semplici ed altrettanto soddisfacenti: da Collina al lago Volaia ad esempio...