7 agosto 2011. Ore 5.30. E’ il giorno della Camignada, la mia prima volta… non assaporavo queste sensazioni “ansiotiche pre-gara” da parecchio tempo e mi ritrovo a girovagare in mutande per la camera in cerca di quanto tanto meticolosamente preparato la sera prima… mancano 2 ore e mezza al via che avverrà a 40 km da questa stanza…
5 minuti e son giu’ al parcheggio con zaino in spalla… troppa fretta… a colazione non c’è ancora nessuno. Ok, aspetto ancora un po’. Finalmente gli altri partecipanti che alloggiano nel mio albergo (Albergo Trieste di Lorenzago), scendono…
Raccolto, nel mio sopraggiunto torpore pre-mattutino, in un maglioncino in cotone e sorseggiando il caffelatte do’ un’occhiata in giro… vedo sfoggiare scarpe da trail supertecniche all’ultima moda, magliette che testimoniano l’ultimo ultratrail portato a termine… e penso… “non è che sto facendo il passo più lungo della gamba? D’altronde è parecchio che non faccio questo genere di corse, mi sento anche un po’ affaticato muscolarmente, non mi sento granché pronto… insomma 30 km son tanti…”… ma non ci metto molto a scacciare questi pensieri negativi: “cavoli, è la prima volta qui… prendiamola con vero Spirito Trail e andiamo a divertirci!”
Arrivo con Paolo al pullman in P.zza Vigo e si parte… strada facendo, curva dopo curva, la temperatura sul display dell’autista scende gradualmente fino ai 15°C (beh, pensavo peggio). Arriviamo finalmente a Misurina Lake (1745 m slm), località in fermento per l’occasione. Nei pressi della linea di partenza mi godo l’atmosfera creata da più di mille appassionati che non vedono l’ora di affrontare la prima salita.
Si parte alle 8.15 (meglio, così ho un po’ di tempo in più per riscaldarmi con qualche allungo).
Il primo km si snoda lungo la strada asfaltata che porta all’attacco del sentiero per il rif. Auronzo. Parto benino e resto nei primi cinquanta, ma ho un fiatone terribile e rallento un pochino. Inizia il primo tratto di sentiero e con esso, la salita… è ripida e si cammina, poi si corre un po’… poi si cammina di nuovo… così fino al primo controllo del rif. Auronzo (2330 m slm). L’ascesa è duretta e perdo un po’ di posizioni; è normale penso, non ho un passato da scalatore (solo da arrampicatore) e non mi sono allenato bene per questo…
Al rifugio Lavaredo (2344 m slm) c’è il primo ristoro e mi studio le varie pietanze proposte, evito il cioccolato… prendo un the caldo e una compressa di sali (non mi serve altro al momento); saliamo ancora un pochino e si arriva al rif. Locatelli (2405 m slm)…
I panorami che attraversiamo sono spettacolari… peccato che non abbia nemmeno il tempo di fermarmi e dare una rapida occhiata alla maestosità del teatro dolomitico… correndo penso che fra qualche settimana mi rifaccio il percorso con gran calma e con altri obiettivi.
L’avventura prosegue passando per i rifugi Pian di Cengia (2522 m), Comici (2224 m) ed infine Carducci (2297 m).
L’ultima salita, la forcella che separa il Comici ed il Carducci, è per me terribile e verso quasi la fine un crampo al quadricipite destro mi fa perdere una marea di posizioni…mi fermo più volte… in cima c’è un vento fortissimo e debbo per forza proseguire limitando lo stretching che volevo fare…
Poi la discesa della Val Giralba… è lunghissima (7 km) e si snoda prima su tratti di ghiaione, poi sentiero, si attraversa poi il bosco e l’ultimo tratto è carrareccia… le gambe ormai sono doloranti, al limite dei crampi i quali compaiono in accoppiata ai quadricipiti nell’ultimo saliscendi e mi accompagnano nei 5 km finali… ricordavo un triathlon olimpico corso nel 2003 a Grado, con crampi ad entrambe le gambe dal 2° km di corsa fino al 10° km… ma questa esperienza è stata di gran lunga peggiore: con 25 km lasciati alle mie spalle e un dislivello positivo e negativo importanti, anche un tratto in piano o addirittura leggera discesa risulta terribile!
… arrivo stremato, ma ovviamente contento, in 4h 10’ 06’’ (225° assoluto); il prossimo anno ci sarò di nuovo e farò meglio!
Bel racconto e grande prestazione! Senza il tuo Spirito Trail non saresti mai riuscito ad arrivare in fondo. Il lungofiume è veramente infame già di suo, non oso immaginarlo con i crampi! Mi hai fatto venire voglia di iscrivermi il prossimo anno, non potrò fare ancora la LUT, in questo modo riuscirò a non privarmi di questi splendidi paesaggi!
RispondiEliminaAvanti tutta!
Grazie mille per i complimenti Flavio!! Troppo buono. La LUT, se quest'anno era dura, il prossimo lo sarà ancor di più con la nuova partenza da Cortina e i suoi 120 km. Sinceramente avrei tanta voglia di partecipare...ma ciò che é sicuro é che la Camignada del prossimo anno non me la perdo! Ciao.
RispondiElimina